Più lento, più leggero, più locale

Jana Avanzini

Negli scorsi anni non è sempre stato facile viaggiare. L’evoluzione prima e dopo la pandemia mostra però che in Svizzera si tende a intraprendere viaggi sempre più lunghi e sempre meno sostenibili. Una tendenza che l’Accademia della mobilità del Tcs ha voluto contrastare lanciando il progetto «bleib hier» (resta qui), sostenuto anche dall’Ufficio di coordinamento per la mobilità sostenibile (como). Il progetto promuove una mobilità più lenta, più leggera e più locale e propone diverse offerte: vacanze a casa, microavventure nella regione e possibilità di campeggio con bici cargo. Il campeggio con bici cargo è la proposta che ha riscontrato maggiore successo.

Una gita in camper, un viaggio in autobus in Ungheria per far visita ai parenti, una giornata di sci o un viaggio in aereo in Irlanda: sono gli spostamenti che facciamo nel tempo libero a rappresentare la fetta più consistente del traffico totale in Svizzera e non tanto quelli quotidiani per andare al lavoro. Nel settore della mobilità, l’aereo è il mezzo di trasporto più inquinante, responsabile di ben il 18 % delle emissioni totali di gas serra in Svizzera. I viaggi a scopo di vacanza (escluso il traffico del tempo libero quotidiano) rappresentano il 55 % del totale delle distanze percorse nel tempo libero. Una percentuale in costante aumento.

Rispetto alla mobilità pendolare che è contraddistinta da tragitti sempre identici, quella ricreativa è estremamente diversificata, spontanea, e dipende molto dall’attività che si intende praticare o alla quale si vuole partecipare. È quindi molto difficile sviluppare strategie e pianificazioni per rendere sostenibile il traffico del tempo libero. C’è però una costante: la mobilità del tempo libero è dominata dal traffico individuale motorizzato, utilizzato praticamente per tutte le attività. La buona notizia è che si stanno delineando nuove tendenze nel comportamento di viaggio: gli svizzeri scelgono sempre più spesso di trascorrere le vacanze in Svizzera o nei Paesi confinanti.

© regiosuisse

Progetto «bleib hier»

Alla luce di queste considerazioni e degli sviluppi osse- rvati, l’Accademia della mobilità, una filiale del Tcs di Berna, ha lanciato nel 2020 il progetto «bleib hier» («resta qui») con l’obiettivo di sviluppare entro tre anni (fase pilota) modelli commerciali sostenibili per la mobilità del tempo libero. La domanda che i promotori si sono posti era come promuovere un approccio più frugale e più sostenibile, ma comunque arricchente, alla mobilità e al consumo nel tempo libero. Il motto del progetto era «più lento, più leggero, più locale».

Il primo elemento del motto si riferisce alla necessità di rallentare e promuovere la mobilità lenta come forma di viaggio a basso consumo di risorse. Si aggiungono poi gli altri due aspetti: quello del viaggiare più leggeri riducendo i materiali e consumando in modo più frugale, e quello del viaggiare locale focalizzato su brevi distanze e offerte regionali. Jonas Schmid, responsabile del progetto, dichiara che per essere interessanti le attività del tempo libero non devono per forza implicare lunghe distanze e alti consumi.

Vacanze a casa e campeggio con bici cargo

Il progetto è iniziato nel 2020 con una serie di interviste a esperti e inchieste sul comportamento della popolazione svizzera nel tempo libero. In base ai risultati sono state sviluppate tre offerte principali: vacanze a casa (Homelidays), microavventure di prossimità e campeggio alternativo nella regione. L’offerta Homelidays è stata abbandonata durante la fase pilota per mancanza di domanda.

L’attenzione si è quindi concentrata sulle microavventure con bici cargo elettriche (carvelo) e su possibilità di campeggio alternativo nella regione. Il progetto ha puntato tutto sulla ciclomobilità elettrica (bici e bici cargo): l’offerta comprendeva tour in bici cargo elettrica attraverso la Svizzera, offerte per vacanze in famiglia con pernottamento, campeggio con bici cargo e microavventure con bici elettriche. In collaborazione con alcuni negozi della città di Berna sono state approntate bici cargo «a tema», come per esempio con stand up paddle gonfiabile, con attrezzatura da campeggio, con tutto il necessario per una grigliata o con rimorchio. Sono state testate almeno una dozzina di offerte.

In collaborazione con il campeggio Eymatt di Berna sono state proposte anche bici cargo elettriche con microcaravan con attrezzatura da campeggio e consigli di itinerario e pernottamento. Secondo Jonas Schmid, l’offerta di campeggio con bici cargo elettriche è stata senza dubbio il maggiore successo del progetto.

Emanuel Freudiger, TCS

Bilancio

Dopo la conclusione del progetto, nell’autunno 2022, è stato stilato un bilancio in base ai risultati e alle esperienze maturate. Ad eccezione dell’offerta di campeggio e di alcune offerte con bici cargo prenotabili per attività ricreative, durante la fase pilota non è stato possibile sviluppare nuovi modelli commerciali. Di positivo c’è però che l’offerta di campeggio con bici cargo è stata accolta molto bene. Questa iniziativa verrà estesa e ulteriormente sviluppata nei campeggi tcs di tutta la Svizzera.

La fase pilota si è svolta in piena pandemia. Secondo Jonas Schmid la situazione particolare ha avuto un enorme impatto sul progetto. «Da un lato ci offriva dei vantaggi, dall’altro però imponeva enormi restrizioni», racconta. A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia le persone hanno dovuto ripiegare sulle offerte regionali, ma allo stesso tempo la concorrenza è aumentata in modo massiccio. Inoltre, era difficile promuovere il progetto nei media perché l’informazione era tutta focalizzata sui temi legati alla pandemia. Finita la crisi, la bilancia è tornata a pendere dall’altra parte: «Non appena è stato possibile viaggiare e volare senza restrizioni, la gente ha ripreso a farlo».

Emanuel Freudiger, TCS

Interessante per le città

A mo’ di insegnamento per progetti futuri, Schmid sottolinea quanto sia centrale la comunicazione: «Senza una presenza mediatica e senza piattaforme per diffondere le offerte, è estremamente difficile far decollare un progetto». È importante anche un intenso lavoro di messa in rete tra offerte turistiche e fornitori di mobilità attiva condivisa, per esempio tra offerte locali per il tempo libero e servizi di bici e monopattini elettrici condivisi, già ampiamente utilizzati nelle città.

«Ci siamo impegnati a fondo per creare partenariati con gli operatori turistici», spiega Schmid. Le organizzazioni di marketing turistico sono poco interessate a promuovere offerte locali destinate alla popolazione residente. «Devono generare pernottamenti, mentre per noi sono interessanti i piccoli partner locali, come quelli di Berna che offrono bici cargo per il tempo libero». L’elemento centrale del progetto «bleib hier» è la prossimità tra utenti e offerta. Anche la cooperazione diretta con le città è particolarmente interessante: «Le città vogliono essere e rimanere attrattive non solo per i residenti ma anche per i turisti. E poi, le offerte come quelle del nostro progetto sono interessanti per le città perché permettono loro di raggiungere gli obiettivi climatici». Un aspetto che diventerà sempre più importante nei prossimi anni.

bleibhier.ch

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«Il futuro è circolare»

Pirmin Schilliger & Urs Steiger

Come si può integrare la circolarità nell’economia regionale e nella società? Come si può promuoverla in modo mirato? Secondo Tobias Stucki, professore di economia e codirettore dell’Istituto per il business sostenibile della SUP di economia di Berna, la transizione circolare presuppone un ripensamento – e se del caso una riorganizzazione – delle catene di approvvigionamento globali. Il problema maggiore non è tanto la logistica, quanto i prodotti stessi. La questione fondamentale è decidere quali materiali e quali sostanze utilizzare.

Tobias Stucki © regiosuisse

Secondo Antonia Stalder, direttrice di Prozirkula, si dovrebbe limitare la circolazione globale delle merci: in futuro ricondizioneremo, ripareremo e condivideremo molti più prodotti e apparecchi sia su scala regionale che locale. Per quanto sia da tempo un tema di discussione, la transizione dall’economia lineare a quella circolare si trova tuttora allo stato embrionale.

Antonia Stalder © regiosuisse

Marie-Amélie Dupraz-Ardiot, sustainability manager nonché responsabile per il Canton Friburgo della strategia per lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare, è convinta che la circolarità diventerà un elemento fondamentale dell’economia perché è un importante fattore di abbattimento dei costi, di competitività e di resilienza e aiuta in particolare le regioni a rafforzare la loro capacità di resistenza economica. Le attuali condizioni quadro normative, per esempio la revisione della legge federale sugli acquisti pubblici, offrono già un certo margine di manovra per promuovere l’economia circolare. A livello internazionale, però, l’UE è molto più avanti e ha già adottato basi normative vincolanti.

Marie-Amélie Dupraz-Ardiot © regiosuisse

Marie-Amélie Dupraz-Ardiot spera che la revisione della legge sulla protezione dell’ambiente darà presto lo slancio necessario anche in Svizzera. Sottolinea inoltre che occorre avviare un’ampia campagna di formazione e aggiunge che per implementare con successo l’economia circolare servono persone capaci che dispongano delle conoscenze e delle competenze necessarie. La conclusione unanime è che a tutti i livelli c’è tuttora un forte bisogno di formazione teorica e pratica, consulenza e sviluppo.

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Alla ricerca di un nuovo equilibrio turistico

Pirmin Schilliger

La legge sulle abitazioni secondarie (LASec) tocca da vicino dieci degli undici comuni della regione di Prettigovia/ Davos. L’economia non ne ha risentito particolarmente, né sul fronte del turismo né su quello dell’edilizia, che può vantare un volume più che sufficiente di commesse nel segmento delle ristrutturazioni.

© regiosuisse

Sull’onda dell’andamento generale e dell’aumento dei prezzi per le residenze secondarie, anche i costi delle abitazioni primarie hanno registrato un marcato rincaro. Klosters e Davos cercano di invertire la tendenza promuovendo miratamente la costruzione di abitazioni primarie attraverso la concessione in diritto di superficie di particelle di proprietà comunali e la partecipazione a progetti di edilizia abitativa. L’obbligo di annunciare la trasformazione di abitazioni primarie realizzate in virtù del diritto previgente in residenze secondarie dovrebbe inoltre permettere di individuare per tempo sviluppi non auspicati del mercato immobiliare.

Region Davos Klosters. Davos wäre mit seinem reichen Angebot an kulturellen Aktivitäten und dem dichten Busnetz ideal für ältere Leute. Davos, den 28.10.2021 Copyright: Regiosuisse / Priska Ketterer

Con contratti di diritto edilizio o misure di pianificazione del territorio, i comuni appoggiano i progetti turistici di nuovi alberghi e alloggi secondari sfruttati a scopi turistici. Si cerca di ottimizzare l’occupazione delle strutture turistiche con approcci innovativi. Ne è un esempio il progetto sostenuto dalla Nuova politica regionale (NPR) «Alles-auseiner-Hand» lanciato da una giovane impresa per rinnovare e affittare alloggi di vacanza di cui i proprietari hanno ceduto l’usufrutto. L’iniziativa «Alpine Sabbatical» è invece un modello che si rivolge alle persone che vogliono prendersi un periodo sabbatico dalla loro realtà professionale. Include 20 alloggi e propone pacchetti specifici per i suoi ospiti. Il progetto «Wohnraumstrategie für Senioren und andere Neustarter», dal canto suo, è stato promosso dalle regioni Prettigovia/Davos e Albula per invogliare i proprietari di abitazioni secondarie a partecipare maggiormente alla vita sociale e, perché no, trasformarli in residenti permanenti.

progettimodello.ch

alpinesabbatical.ch

neustarter.info

regiosuisse.ch/npr-it

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Il paesaggio come capitale

Lukas Denzler

Lo Zürcher Berggebiet è un’area collinosa seminaturale attorno al monte Tössstock. Con le sue elevate qualità naturalistiche e paesaggistiche, fa da contrappeso al denso agglomerato di Zurigo. L’associazione Pro Zürcher Berggebiet ne ha riconosciuto le potenzialità e in collaborazione con il Cantone punta a valorizzare questo territorio di elevato valore estetico nell’ambito della Nuova politica regionale (NPR).

Il sentiero parte dalla stazione di Fischenthal. Costeggia per un tratto il fiume Töss prima di inerpicarsi attraverso ripidi prati e fattorie isolate fino a raggiungere l’Hüttchopf, da dove la vista si apre sulle cime dello Schnebelhorn e del Tössstock. Quest’area boschiva è stata inserita nelle zone di protezione della fauna e della flora del Cantone di Zurigo già nel 1912. Dall’Hüttchopf il sentiero prosegue fino all’alpe Scheidegg, che offre un panorama mozzafiato sulle Alpi glaronesi e sui due denti del Grosser Mythen fino al Rigi e al Pilatus. Sullo sfondo, incastonato armoniosamente nel paesaggio, si scorge il lago di Zurigo con il suo ponte-diga.

L’Oberland zurighese e la Tösstal sono il punto di partenza ideale per escursioni di media o lunga distanza. Facilmente raggiungibili da Rapperswil, Wetzikon, Uster, Zurigo e Winterthur, fanno da contrappeso al denso agglomerato di Zurigo. Le loro elevate qualità naturalistiche e paesaggistiche trovano conferma non da ultimo dal fatto che una parte preponderante dello Zürcher Berggebiet è inserita nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali (IFP n. 1420 Hörnli-Bergland).

Qualità paesaggistiche alla base del programmacantonale NPR

L’associazione Pro Zürcher Berggebiet e l’agenzia di management regionale Zürioberland ad essa associata hanno riconosciuto questo atout e in collaborazione con il Cantone puntano a valorizzarlo nell’ambito della Nuova politica regionale (NPR). All’associazione hanno aderito 13 comuni di tre Cantoni: dieci dell’Oberland zurighese e della Tösstal, due turgoviesi (Bichelsee-Balterswil e Fischingen) e uno sangallese (Eschenbach). Per la sua topografia, i suoi punti di interesse turistico e le catene di approvvigionamento e di valore, questo territorio è considerato uno spazio funzionale ed è per questo che anche il perimetro rilevante per la NPR si estende a più Cantoni. Il Cantone di Zurigo è responsabile dell’attuazione del programma; i Cantoni di Turgovia e di San Gallo vi partecipano finanziariamente.

© regiosuisse

Nel Cantone di Zurigo l’attuazione della NPR è stata affidata all’Ufficio della natura e del paesaggio (ALN) che fa parte della Divisione delle costruzioni. Questa scelta inconsueta è dovuta al fatto che lo Zürcher Berggebiet, che fino all’anno scorso costituiva da solo l’area di impatto nel Cantone, è caratterizzato da paesaggi naturali intatti di elevato valore paesaggistico e naturalistico e che fin dall’inizio l’orientamento di fondo della NPR è stato quello di aumentare la creazione di valore regionale partendo dalle qualità paesaggistiche.

Qualità della vita come principale fattore di attrattiva

Per il polo economico di Zurigo, con le sue università e le sue aziende internazionali che dipendono da una forza lavoro altamente qualificata, la qualità della vita rappresenta un fattore di attrattiva di grande rilevanza per la piazza economica. Da qui l’importanza crescente di disporre di aree naturali facilmente accessibili. Le persone hanno un grande bisogno di compensare i ritmi frenetici della vita quotidiana fruendo di paesaggi intatti e di una natura idilliaca. Secondo Daniela Waser, direttrice dell’agenzia di management regionale Zürioberland, è proprio questo bisogno a far crescere l’importanza del capitale paesaggistico e culturale dello Zürcher Berggebiet. Con offerte mirate, questo capitale potrebbe contribuire allo sviluppo qualitativo di tutta la regione. D’altronde, già nel periodo programmatico NPR 2016–2019 era stato definito un obiettivo in tal senso (Ruhelandschaft) nell’intento di promuovere l’area come oasi di quiete, che favorisce il riposo, la conciliabilità tra lavoro e famiglia e la salute fisica e mentale. Un obiettivo che completa in modo ottimale altre priorità della NPR, come la promozione del turismo e dei prodotti regionali.

Un elemento fondamentale in questo contesto è lo studio di fattibilità condotto dall’Istituto per l’ambiente e le risorse naturali della Scuola universitaria di scienze applicate zhaw di Wädenswil sulle potenzialità dello Zürcher Berggebiet quale oasi di quiete, tempo libero e promozione della salute. Lo studio ha concluso che la scelta degli aspetti «riposo», «tempo» e «salute» è pertinente poiché include i bisogni sociali di svago, rallentamento e riequilibrio. Inoltre, il potenziale per integrare i valori esistenti nelle catene di valore regionali è enorme. «Il rapporto ha confermato che l’obiettivo npr è molto promettente e rappresenta una solida base per sviluppare progetti concreti» afferma Franziska Heinrich dell’Ufficio ALN.

Vista da Scheidegg bei Wald (ZH) sull’Obersee e sulle Prealpi © regiosuisse

Raggruppare le offerte e ottenere maggiore visibilità

Per molte persone il paesaggio è una fonte di ispirazione. I luoghi energetici e la spiritualità suscitano sempre più interesse. A nordest dello Zürcher Berggebiet si trova il convento benedettino di Fischingen, che offre anche possibilità di pernottamento. È un’oasi tranquilla per corsi e seminari e una piccola perla dove si possono organizzare eventi culturali.Nell’attuale periodo programmatico npr si punta a realizzare progetti concreti. «Vogliamo raggruppare in pacchetti le offerte esistenti e quelle nuove e dar loro visibilità» afferma Daniela Waser dell’agenzia di management regionale. «Per riuscirci, dobbiamo valutare bene come proporre le diverse offerte nell’ottica dell’obiettivo che ci siamo prefissati e in questo senso dobbiamo rendere visibile agli attori regionali e alla popolazione locale il potenziale rappresentato dall’oasi di quiete».

© regiosuisse

Per sviluppare l’Oberland zurighese come uno spazio complementare a quello urbano, occorre non da ultimo migliorare la conciliabilità tra lavoro e vita privata, per esempio creando spazi di co-working. Daniela Waser spiega che il corporate volunteering è un’opportunità per la regione: le offerte sono destinate alle aziende che favoriscono la partecipazione dei loro collaboratori ad attività di pubblica utilità.

L’agenzia responsabile del management regionale ha riconosciuto le potenzialità del paesaggio. Ora la palla passa agli attori locali che dovranno sviluppare offerte concrete.

prozb.ch

regiosuisse.ch/npr-it

La strategia di sviluppo del Cantone

Con la strategia di sviluppo territoriale a lungo termine (Langfristige Raumentwicklungsstrategie, LaRES) il Cantone di Zurigo punta a offrire anche in futuro uno spazio di vita ed economico attrattivo. La strategia di sviluppo distingue cinque ambiti di intervento, tra cui quello dedicato ai paesaggi culturali e naturali e nel quale rientra lo Zürcher Berggebiet. Poiché in futuro lo sviluppo insediativo si concentrerà principalmente negli spazi urbani e in quelli residenziali urbani, l’area seminaturale può puntare a posizionarsi a lungo termine come spazio complementare agli agglomerati urbani della regione.

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Idee fresche per lo sviluppo regionale

Lukas Denzler

Attraverso il Next Generation Lab, regiosuisse ha testato quest’anno un approccio nuovo e creativo per coinvolgere i giovani adulti nello sviluppo regionale. Previsto originariamente per la conferenza formation-regiosuisse di aprile 2020, il laboratorio si è finalmente tenuto in modalità virtuale. Gruppi composti da tre o quattro giovani sono stati chiamati a sviluppare un’idea di progetto per la propria regione, seguiti e assistiti da coach di regiosuisse oltre che da mentori locali. Alla prima giornata, il cosiddetto «design sprint», hanno preso parte quattro gruppi provenienti, rispettivamente, da Prättigau/Davos, Turgovia, Alto Vallese e Vallese romando. I loro componenti si sono incontrati in forma presenziale nelle regioni, mentre gli scambi con coach e mentori nonché la valutazione delle idee da parte di una giuria sono avvenuti in modo virtuale.

Secondo Thomas Probst di regiosuisse, che ha diretto il Next Generation Lab, le esperienze fatte dimostrano che l’approccio funziona. L’accompagnamento intensivo nel processo di design thinking è tuttavia di fondamentale importanza. Due dei gruppi hanno poi avuto la possibilità di approfondire nel corso di una seconda giornata le proprie idee progettuali, che hanno in comune il fatto di promuovere e valorizzare prodotti regionali. Il gruppo del Vallese romando ha proposto un’offerta turistica per la Val d’Hérens, mentre quello turgoviese ha lavorato su come favorire l’incontro tra produttori regionali e consumatori.

Sherine Seppey e François Parvex © regiosuisse

Brigitte Fürer, che ha accompagnato il gruppo turgoviese in qualità di mentore e fino alla scorsa estate è stata direttrice di Regio Frauenfeld, è convinta che un formato come il Next Generation Lab possa dare nuovi impulsi ed essere fonte d’ispirazione, tanto che incoraggia la regione a far propria l’idea e a svilupparla ulteriormente. Thomas Probst sottolinea infine come nel corso delle due giornate entrambi i gruppi siano riusciti, partendo da idee vaghe, a sviluppare modelli di business concreti e a ottenere così risultati ben superiori a quelli attesi al momento della concezione del Next Generation Lab.

Next Generation Lab: progetta il tuo futuro!
Un laboratorio serve a ideare e testare nuove idee. Con un lavoro di squadra si sviluppano idee, si sperimentano nuove procedure, si scartano gli approcci meno promettenti, si elaborano e ottimizzano soluzioni creative. Ed è proprio così che funziona il regiosuisse Next Generation Lab, un laboratorio di innovazione per lo sviluppo di nuove idee. Con esso regiosuisse sperimenta un metodo co-creativo nello spazio virtuale per dare una risposta a una serie di domande: quali sono i temi regionali che interessano i giovani? Come possono i giovani dare nuovi impulsi allo sviluppo regionale? Come possono fornire un contributo per un futuro sostenibile e a misura d’uomo? regiosuisse.ch/it/next-generation-lab

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Brain gain anche in montagna – grazie ai new highlander

Pirmin Schilliger

Malgrado lo spopolamento costante, nelle regioni di montagna svizzera si osserva anche il fenomeno opposto, ossia l’arrivo di cervelli (brain gain). Generalmente, le persone che dalla pianura si trasferiscono in montagna – chiamati anche new highlander – hanno un buon livello di formazione. Oltre a vantare solide competenze professionali, sono spesso disposte a impegnarsi nel tessuto sociale del nuovo comune di residenza. Cyril Peter, ingegnere biochimico originario di Aquisgrana (Germania), lavora da 14 anni a Visp per il gruppo chimico e farmaceutico Lonza, dove ricopre una funzione dirigenziale. Nel comune in cui abita, Zeneggen (VS), Cyril è impegnato in diverse associazioni e uffici pubblici. Martin Bienerth e Maria Meyer, entrambi di origine tedesca, hanno salvato dalla chiusura il caseificio di Andeer (GR). Il loro grande impegno, la loro comprovata competenza e la loro vasta es-perienza hanno ridato slancio all’attività. Quest’estate Christina Fenk e Damian Gschwend, insegnanti di scuola secondaria nell’entroterra lucernese, si trasferiranno a Blitzingen (VS), nel distretto di Goms. Insegneranno nella scuola secondaria di Fiesch (VS). Thomas Lampert, fabbro d’arte e metalcostruttore originario di Basilea Campagna, ha ridato vita alla fucina di paese di Guarda (GR) e la sta trasformando per valorizzarla dal punto di vista turistico. Il progetto prevede una fucina dimostrativa, uno spazio espositivo, un centro visitatori e un ristorante.

Questi quattro esempi mostrano come nuovi abitanti possono portare preziose esperienze e nuove idee nelle regioni di montagna e generare impulsi economici. «L’arrivo di nuovi abitanti rinnova la popolazione e rafforza il capitale umano», afferma la geografa Rahel Meili, che nella sua tesi di dottorato ha studiato questo fenomeno. «È inoltre evidente che con un piccolo sforzo in più, il potenziale economico rappresentato dai new highlander potrebbe essere sfruttato an-cora meglio, ad esempio creando una rete o adottando misure di reclutamento mirate».

Tesi di Rahel Meili: regiosuisse.ch/PhDMeili

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Lichtensteig, un centro per l’imprenditoria

Lukas Denzler

Lichtensteig (SG) nel Toggenburgo è una piccola cittadina medievale con un passato che potrebbe quasi definirsi glorioso ma un presente difficile. L’industria tessile, un tempo pilastro dell’economia della valle, ha da tempo chiuso i battenti. La regione si sta spopolando. Le autorità locali hanno riconosciuto il problema e il rischio di cadere in una spirale negativa e insieme al centro di consulenza e competenza «Netzwerk Altstadt» di EspaceSuisse hanno analizzato della situazione. Su tale base, nel 2013 il Consiglio comunale ha elaborato di concerto con la popolazione la strategia «Mini.Stadt 2025», dalla quale è nato tra l’altro lo spazio di co-working Macherzentrum Toggenburg. Quest’offerta, che si trova nei locali dell’ex ufficio postale, si sta trasformando in una piattaforma per giovani imprenditori e lavoratori indipendenti della regione. Il co-fondatore Tobias Kobelt intende intensificare la collaborazione con le aziende, ad esempio proponendo loro di «sponsorizzare» postazioni di lavoro nello spazio di coworking e di metterle a disposizione giornalmente dei dipendenti.

A Lichtensteig il motto è «lokal starten – regional entwickeln» («partire locale – sviluppare regionale»). L’esempio del Macherzentrum Toggenburg sta facendo scuola, tanto che nella regione stanno nascendo offerte simili. Nell’ambito del label «Ort für Macher*innen» che può applicarsi a tutta una serie di attività, la Nuova politica regionale (NPR) sosterrà da quest’estate un progetto che si focalizza sulla carenza di manodopera anche qualificata e analizza i bisogni e le possibilità in workshop destinati alle aziende. Un altro progetto NPR si occupa dello sviluppo delle aree, in particolare per la riqualificazione e il riutilizzo delle fabbriche rimaste vuote. È inoltre in fase di progettazione un laboratorio artigianale e creativo che completerà lo spazio di coworking. Le iniziative locali, innescate principalmente dalla strategia comunale, stanno decollando e assumono sempre più risonanza regionale.

regiosuisse.ch/npr-itlichtensteig.ch/ministadt2025macherzentrum.chespacesuisse.ch

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