Un consorzio formato da scuole universitarie, aziende tecnologiche e viticoltori ha sviluppato «Digivitis», un progetto volto a ottimizzare il lavoro dei viticoltori attraverso una piattaforma digitale e un apparecchio interconnesso («collector») e che permette di ottimizzare il lavoro dei viticoltori.
Lingua del video: francese con sottotitoli in italiano
La piattaforma VisitLocals.ch propone escursioni, viaggi brevi e altre offerte di svago in Svizzera che permettono di vivere esperienze autentiche e insolite, scoprire luoghi e persone e sviluppare forme di turismo sostenibile.
Lingua del video: tedesco con sottotitoli in italiano
Scambiare esperienze, collaborare, sviluppare: la struttura di coworking «Frischloft» a Appenzello offre spazi che possono essere utilizzati come uffici, sale riunioni o spazi creativi.
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Nel centro storico di Burgdorf è nato «Fuchs und Specht», un progetto per rivalorizzare in modo innovativo due spazi commerciali: un ristorante e un negozio. Il progetto punta sulla condivisione declinata in diverse forme: co-gastro, co-selling e co-working.
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Le imprese della parte meridionale del Cantone di Argovia (aargauSüd impuls) faticano a occupare i posti di apprendistato che mettono a disposizione. In collaborazione con i Comuni, le associazioni di categoria e l’industria, è stata lanciata una campagna mirata per presentare ai ragazzi della regione i vantaggi di svolgere un apprendistato nella regione e le opportunità che offre.
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Avec le projet «Aéropôle Payerne», les organes responsables souhaitent marquer le coup en créant un centre de compétences pour la technologie aéronautique, sur le site de l’aérodrome de Payerne (VD).
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Puntata 6: «Ticino a Te» – creazione di valore regionale
Puntata 6: «Ticino a Te» – creazione di valore regionale
«Ticino a Te» è un progetto NPR ticinese che promuove l’utilizzo di prodotti regionali nella ristorazione e nelle mense scolastiche del Cantone e punta ad avvicinare le persone, in particolare quelle che vivono in città, ai luoghi di produzione sul territorio. Il progetto, finanziato tra l’altro con i fondi della Nuova politica regionale (NPR), mira a sviluppare la messa in rete e le sinergie tra gli attori. La nuova puntata del podcast «Regioni al microfono» spiega perché è così importante che nei progetti regionali vengano coinvolti tutti gli attori interessati e come anche un progetto con un budget limitato possa produrre grandi risultati se le risorse esistenti vengono analizzate e utilizzate in modo mirato.
Strategie regionali per territori più resilienti e inclusivi
Per uno sviluppo territoriale coerente è fondamentale che gli attori locali cooperino al di là dei confini comunali. Le strategie regionali promuovono la resilienza e l’inclusività dei territori, combinando misure per rafforzare l’attrattività, i servizi pubblici e la sostenibilità.
Servizi pubblici e pianificazione del territorio: trovare la massa critica negli spazi funzionali
Nel suo ultimo rapporto pubblicato nel 2024, il Consiglio per l’assetto del territorio (COTER) rileva che, a differenza dei centri urbani, le periferie non raggiungono una massa critica di popolazione e di istituzioni e questo indebolisce il potenziale della dinamica collettiva necessaria allo sviluppo sostenibile. Se da un lato i grandi agglomerati urbani, grazie alla loro massa critica, riescono a mobilitare risorse finanziarie e umane (grande disponibilità di risorse specializzate), dall’altro le aree rurali e le regioni di montagna sono confrontate a una carenza di risorse.
Economia e territorio in costante interazione
La legge sulla pianificazione del territorio (LPT) impone un coordinamento regionale nella gestione delle zone edificabili che ha un impatto soprattutto sul tessuto economico delle aree rurali e di montagna. Storicamente caratterizzate dalla dispersione degli insediamenti, queste regioni devono ormai puntare sulla densificazione per attirare nuovi residenti. Tutte le regioni devono aspirare a uno sviluppo legato alla qualità della vita, piuttosto che all’espansione urbana. Il pendolarismo e il telelavoro offrono delle opportunità in questo senso. I residenti, infatti, sono anche dipendenti di aziende locali (p. es. nel settore industriale): la qualità della vita è un argomento che può servire ad attirare talenti. Acquisire nuovi abitanti e offrire servizi a tutti i consumatori mobili richiede una visione strategica trasversale, pensata su scala regionale, che prenda in considerazione anche le sfide per l’agricoltura, un settore in cui il valore aggiunto territoriale contribuisce alla competitività e richiede un coordinamento tra gli attori.
La regione: la scala come scala di riferimento per il coordinamento
Oltre a quelle economiche (creazione di valore), anche le questioni della conservazione della biodiversità e della valorizzazione del paesaggio, del patrimonio e della cultura hanno conosciuto una dinamica di regionalizzazione. La regionalizzazione ingloba numerosi temi, traccia perimetri diversi a seconda degli argomenti e considera varie strutture di governance, inducendo ad andare oltre la «sacrosanta» scala comunale. Adottare una scala di riferimento supplementare rispetto a quella comunale e continuare a governare il quotidiano non è facile: impone un cambiamento di ottica che consideri tutti gli attori e le loro abitudini e che porti in ultima analisi a un cambiamento della loro identità. Occorre anche sviluppare sinergie tra i comuni-nucleo a carattere urbano e i comuni periferici a carattere rurale. Queste considerazioni dimostrano quanto le regioni siano onnipresenti, anche se la scala regionale non poggia su una base istituzionale consolidata.
Strategie regionali: sviluppo e attuazione
I comuni e le regioni stanno sviluppando diverse strategie settoriali (economia, turismo, ambiente ecc.) talvolta integrate in visioni strategiche globali, come la Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030. La questione da porsi è quella della loro attuazione e del coordinamento dei vari approcci.
I programmi d’agglomerato hanno contribuito a rafforzare la cooperazione intercomunale e trasversale nelle aree urbane integrando politica dei trasporti e sviluppo urbano. In questo caso, la Confederazione ha svolto un ruolo di incentivazione e incoraggiato una collaborazione funzionale che formalmente si focalizzava su questioni di mobilità e pianificazione, ma che di fatto è andata oltre fino a diventare un’abitudine consolidata.
Attraverso la Nuova politica regionale (NPR), le regioni possono ottenere un sostegno per elaborare una strategia di sviluppo orientata alle problematiche economiche. Nell’ottica di uno sviluppo territoriale coerente e nell’ambito delle misure di accompagnamento, la SECO ha potuto sostenere con i mezzi della NPR alcuni progetti di natura strategica che esulano dalle tematiche economiche in senso stretto(v. riquadro).
Nel piano d’azione per l’attuazione della politica degli agglomerati e della politica per le aree rurali e le regioni montane è previsto che il programma «Processo di sviluppo dello spazio rurale» (PSSR) dell’UFAG venga maggiormente integrato nelle misure comuni a queste due politiche con la partecipazione della SECO, nel senso ad esempio di un’integrazione delle problematiche urbane specifiche dei centri rurali o dello sviluppo di sinergie tra questi centri e le aree rurali circostanti. Occorrerà anche sostenere le regioni nella ricerca di finanziamenti (tramite politiche settoriali cantonali o federali) per l’implementazione di progetti elaborati nell’ambito delle strategie e per il coordinamento tra le varie strategie.
Tra il 2020 e il 2024 sono stati elaborati cinque progetti modello finalizzati a promuovere strategie integrali di sviluppo. I progetti ponevano l’accento su approcci intersettoriali e su un coordinamento tra i livelli istituzionali, incoraggiando il dibattito politico e un cambiamento di paradigma. Alcuni progetti focalizzati sui bisogni locali hanno privilegiato l’aspetto istituzionale, altri hanno puntato sulla coesione sociale. I progetti modello hanno dimostrato che la governance cantonale deve svolgere un ruolo in queste dinamiche strategiche e valorizzare allo stesso tempo le sinergie tra istituzioni e attori locali per dinamizzare le regioni e strutturare un dialogo efficace.
Progetto RURALPLAN (programma ESPON, analisi mirata)
Il progetto RURALPLAN condotto nel 2024 ha esplorato alcune strategie per lo sviluppo di aree rurali confrontate a sfide demografiche quali lo spopolamento e l’invecchiamento. Nella regione Albula sono stati realizzati workshop partecipativi che hanno permesso di progettare cinque prototipi per migliorare alloggio, occupazione e offerta di servizi. Per sviluppare soluzioni sono stati organizzati workshop di co-progettazione. Altre due regioni, in Svezia e Norvegia, hanno adottato lo stesso approccio. I risultati del progetto sono stati integrati nella strategia di sviluppo della regione Albula. Le conoscenze acquisite servono anche ad alimentare iniziative nazionali di sviluppo rurale.
Sviluppare idee per rendere più attrattiva una regione di montagna
Molte regioni a vocazione rurale cercano nuovi approcci per definire il proprio futuro. Le questioni da affrontare riguardano lo spopolamento, le opportunità di lavoro, l’offerta sanitaria e la disponibilità di beni. Come affrontare queste sfide in modo sostenibile e orientato al futuro? La regione Albula, che conta circa 8000 abitanti, ha organizzato tre workshop per discuterne con la popolazione. Nell’intervista il responsabile dell’ufficio per lo sviluppo regionale Mirko Pianta racconta come ha vissuto questo approccio partecipativo e cosa ne è emerso.
«I partecipanti sono intervenuti attivamente esprimendo molte idee e opinioni.»
Mirko Pianta, responsabile dell’ufficio per lo sviluppo della regione Albula
Bergün @ Region AlbulaSavognin @ Region Albula
regiosuisse: Lo sviluppo regionale è la sua specialità. Quali sfide si trova ad affrontare nella regione Albula?
Mirko Pianta: La regione dell’Albula si trova nel cuore dei Grigioni, non lontano dalla capitale Coira e dalle principali destinazioni turistiche, tra cui l’Alta Engadina e Davos. È attraversata ogni anno da circa due milioni di veicoli, il che rappresenta già di per sé una sfida. Sarebbe auspicabile riuscire a trattenere anche solo una piccola parte di queste persone, in modo da ricavarne un vantaggio in termini economici. Dobbiamo quindi innovare anche in questo ambito. L’aspetto che contraddistingue la regione è la diversità, visto che riunisce tre sottoregioni con tradizioni linguistiche e culturali diverse: il Comune di Surses, dove si parla principalmente il romancio, l’Albulatal e Lenzerheide, dove si parla il tedesco e il romancio. A causa delle distanze talvolta elevate, le tre sottoregioni sono per lo più economicamente autonome. Trovare un denominatore comune che tenga conto degli interessi regionali, venga incontro ai bisogni individuali e promuova l’autonomia è un processo interessante e arricchente.
Di recente, nell’ambito di un progetto europeo, avete organizzato un workshop partecipativo suddiviso in due parti in collaborazione con il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB). Il workshop mirava a raccogliere e formulare idee su come migliorare l’attrattiva della regione come luogo di vita e piazza economica. Alla discussione hanno partecipato venti persone. Quali sono stati i temi più caldi?
Il primo è stato quello della mancanza di alloggi, che è anche uno dei motivi per cui la popolazione sta diminuendo. Il secondo quello dell’assistenza sanitaria con il timore che fisioterapisti, psicologi e altri specialisti si trasferiscano in regioni economicamente più forti.
Quali delle esigenze formulate l’ha sorpresa?
Innanzitutto l’esigenza di una piattaforma informativa centralizzata che raggruppi tutti gli eventi, le offerte e i corsi organizzati nella regione, ma anche le proposte turistiche. Una piattaforma di questo tipo offrirebbe vantaggi sia alla popolazione che ai turisti. In secondo luogo l’esigenza di luoghi di incontro creativi o l’idea di organizzare un mercato per la vendita di prodotti regionali.
Quali sono, secondo lei, i principali aspetti positivi scaturiti da questo approccio partecipativo?
Senza dubbio la partecipazione delle persone alle discussioni e le idee raccolte. I partecipanti hanno espresso molte opinioni diverse. Un altro aspetto positivo è riconducibile al fatto che, oltre agli abitanti, avevamo invitato ai workshop i proprietari di case secondarie e i pendolari che lavorano nella regione. Questo ci ha portato una prospettiva esterna e ci ha permesso di capire e considerare le esigenze di queste persone.
C’è qualcosa che questo approccio non permette di raggiungere?
Sì. Alcune questioni sono molto complesse perché toccano anche aspetti giuridici e politici. Penso in particolare al tema dell’alloggio. Abbiamo discusso alcune idee, per esempio la possibilità di creare cooperative abitative. Il nostro spazio di manovra è tuttavia limitato da alcune norme giuridiche: una disposizione di legge prevede che un Comune confrontato con il fenomeno dello spopolamento deve ridurre il numero di parcelle edificabili. Come si possono creare nuovi spazi abitativi in una regione che si spopola?
Radons @ Region AlbulaLandwasserviadukt @ Region Albula
Dalle discussioni sono emersi suggerimenti o idee immediatamente realizzabili?
Sì, e ci stiamo già lavorando. Nell’autunno 2025, per esempio, organizzeremo il primo show delle professioni per dare visibilità ai datori di lavoro locali e mostrare ai futuri apprendisti i tirocini che si possono svolgere nella regione. Questa iniziativa mira da un lato a incoraggiare i giovani a restare, dall’altro a invogliare i figli di proprietari di case secondarie a svolgere un apprendistato nella regione. Con un altro evento vogliamo mostrare ai datori di lavoro come rendere attrattivi i posti di lavoro nelle aziende locali e come pubblicizzare efficacemente le offerte di lavoro.
Quali idee potrebbero contribuire a migliorare la qualità della vita e dell’offerta nella regione a lungo termine?
Sicuramente il potenziamento dell’offerta di alloggi per la popolazione locale. Questo aspetto è fondamentale per mantenere l’attrattiva di una regione e permetterle di contrastare lo spopolamento. I giovani devono avere la possibilità di lavorare ed essere economicamente attivi nella regione. Allo stesso tempo si devono creare infrastrutture economicamente rilevanti, per esempio attraverso piani di zona e la realizzazione di un’infrastruttura di rete.
In quanto specialista dello sviluppo regionale, che traguardo vorrebbe aver raggiunto nella regione Albula tra 10 anni?
Il nostro orizzonte va oltre i 10 anni. Entro il 2050 vogliamo raggiungere una crescita demografica del 10 percento e un aumento dei posti di lavoro del 10 percento. Con le discussioni condotte nell’ambito dei workshop e l’attuazione mirata dei temi prioritari individuati siamo sicuramente sulla strada giusta. Mi sto impegnando e mi impegnerò per conseguire questi obiettivi.
Grazie per aver risposto alle nostre domande.
I workshop nella regione Albula sono stati organizzati nell’ambito del progetto europeo «RURALPLAN» che studia strategie per lo sviluppo di regioni rurali confrontate con il problema dello spopolamento. Il progetto realizzato nella regione Albula è stato cofinanziato dal programma europeo ESPON (Rete di osservazione europea per lo sviluppo e la coesione territoriale) con fondi della Nuova politica regionale (NPR).
Intelligenza artificiale per le PMI: verso il futuro digitale con il sostegno della NPR
L’associazione Local AI Community, in breve LAC, è nata per rendere l’intelligenza artificiale (IA) accessibile alle piccole e medie imprese della Svizzera centrale. Con attività di consulenza, networking e workshop pratici, trasmette alle aziende le conoscenze necessarie per utilizzare l’IA in modo mirato e proficuo. L’offerta ha visto la luce grazie al sostegno finanziario della Nuova politica regionale (NPR), che ha investito nell’infrastruttura e nella creazione di un hub IA (Artificial Intelligence Hub). Per saperne di più, guardate il video di presentazione.
N.B.: Al momento della registrazione del video, il nome dell’associazione era ancora LAC2.
Più competenze IA per le aziende della Svizzera centrale
L’associazione senza scopo di lucro LAC si adopera affinché le aziende e le istituzioni della Svizzera centrale si familiarizzino con l’IA e la utilizzino efficacemente. Spesso, infatti, le PMI non dispongono delle basi necessarie per sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale. È proprio qui che entra in gioco l’associazione, con un trasferimento di conoscenze mirato, una solida rete, l’organizzazione di eventi e l’accesso a tool basati sull’IA. L’innovazione deve diventare realtà per rafforzare stabilmente la competitività della regione e costruire una community IA regionale a lungo termine.
L’hub IA di Lucerna non rappresenta solo un luogo fisico di contatto per le PMI attive nell’area economica di Lucerna, ma fornisce anche diversi servizi e offerte, tra cui:
consulenze e coaching individuali: le aziende si familiarizzano con le applicazioni di IA più utili per la loro attività e il loro business;
workshop pratici: i collaboratori vengono istruiti e possono testare le prime applicazioni;
accesso a modelli di IA preaddestrati;
AI Sandbox: un ambiente digitale per testare e convalidare le idee (proof of concepts);
piattaforma di scambio: contatti tra esperti, aziende e giovani talenti.
Jamie Shelley, AI Hub Manager presso LAC, illustra l’impostazione dell’offerta: «Ci concentriamo su applicazioni concrete. Le aziende locali beneficiano direttamente del nostro know-how e della nostra rete. Vogliamo creare sinergie e promuovere l’innovazione nella regione».
Decisivo il sostegno della NPR
La creazione di LAC è stata possibile grazie ai finanziamenti della Nuova politica regionale (NPR). Patricia Feubli, presidente dell’associazione, sottolinea l’importanza di questo sostegno: «Grazie ai fondi della NPR siamo passati dalle parole ai fatti. Il finanziamento è stato fondamentale per creare l’infrastruttura e l’hub, costituire il team e organizzare eventi di networking e formazione».
Nicole Bachmann, responsabile del servizio NPR di Lucerna, conferma: «Il progetto è importante per il Cantone perché facilita l’accesso delle PMI della Svizzera centrale a tecnologie innovative e rafforza la competitività della regione nel lungo periodo».
L’IA nella pratica: collaborazione con Schaltraum AG
La collaborazione con Schaltraum AG, specializzata in automazione degli edifici e domotica, è un ottimo esempio delle attività dell’associazione LAC. I contatti sono stati avviati in dicembre 2024 allo scopo di integrare le potenzialità dell’IA nei processi operativi dell’azienda. Il direttore Jean-Christophe Martin spiega che a convincere è stata in particolare la messa in rete di aziende, scienza e know-how specialistico offerta da LAC. «Sviluppiamo insieme le conoscenze e questo ci permette di preparare la nostra azienda alle sfide future». Nell’ambito della collaborazione sono previste altre sessioni di coaching e workshop, ad esempio sul tema dell’utilizzo dell’IA nel lavoro d’ufficio. Jean-Christophe Martin si dice certo che continuerà ad appoggiarsi all’hub per scambi preziosi e per lo sviluppo di nuove soluzioni.
LAC rappresenta per le aziende della Svizzera centrale un riferimento competente per scoprire le possibilità offerte dall’IA e muovere i primi passi nel futuro digitale avvalendosi di un supporto professionale.
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