In un’intervista con regioS, la direttrice della SECO Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch valuta la situazione economica delle regioni interessate dalla Nuova politica regionale (NPR) nel contesto dell’attuale crisi pandemica ed evidenzia le conseguenze per la politica regionale, che in futuro dovrà dimostrarsi il più possibile resistente e resiliente.
Uno dei motivi per cui l’attuale crisi sanitaria ha colpito duramente l’economia di molte regioni interessate dalla NPR, in particolare quelle di montagna, sta nel basso grado di diversificazione del tessuto economico. La direttrice della SECO sottolinea come a porre particolari problemi sia la dipendenza dal turismo, settore duramente colpito dalla crisi coronavirus. Non sono state risparmiate nemmeno le regioni con un’alta percentuale di pendolari transfrontalieri e settori come l’industria orologiera e quella metallurgica. D’altro canto, la direttrice rileva con soddisfazione come le regioni turistiche maggiormente orientate al mercato svizzero, tra cui Grigioni, Giura e la regione dei Tre Laghi, siano riuscite a compensare parzialmente le perdite del primo semestre grazie al picco estivo. Ha parole di apprezzamento anche per le varie iniziative lanciate dalle singole regioni per reagire alla crisi, per esempio le nuove offerte nel settore turistico, le piattaforme digitali per la commercializzazione di prodotti o la creazione di spazi di coworking.
La direttrice della SECO fa notare che la NPR, pur non essendo concepita come uno strumento di risposta alle crisi, ha contribuito a rafforzare l’economia delle regioni in questo periodo difficile grazie all’adozione di misure a breve termine. Cita tra l’altro i Sistemi regionali di innovazione (RIS), che in poco tempo hanno convertito la loro consolidata offerta di coaching per l’innovazione in coaching per la gestione di crisi. La possibilità di dilazionare l’ammortamento dei mutui NPR ha certamente aiutato molti promotori di progetti fornendo loro la liquidità di cui avevano urgente bisogno. Ineichen-Fleisch è convinta che il coronavirus non metta fondamentalmente in discussione l’attuale orientamento della NPR. «La NPR ha gli strumenti per rispondere alle sfide attuali e a temi importanti quali la digitalizzazione e la sostenibilità». Anche se, ad esempio, la resilienza non è stata un tema esplicito della NPR, gli sforzi per rafforzare e diversificare l’economia e per formare gli attori regionali nelle aree interessate hanno contribuito a migliorarla. Ineichen-Fleisch non esclude la possibilità che, in vista del programma pluriennale 2024–2031, alcuni approcci della NPR vengano riesaminati alla luce delle recenti esperienze e aggiunge che la parola magica per un futuro resiliente delle regioni sarà proprio diversificazione. La pandemia di Covid 19 ha infatti dimostrato che una regione con un’economia il più possibile diversificata è tendenzialmente in grado di affrontare meglio le sfide legate a una crisi rispetto a una regione con un tessuto economico non diversificato: «Naturalmente anche la diversificazione all’interno di un singolo settore può essere efficace. Si pensi ad esempio alla possibilità di passare da un’offerta focalizzata sul turismo invernale a un’offerta destagionalizzata, estesa a tutto l’anno».
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