In Svizzera, una ventina di regioni situate principalmente nelle Alpi, nelle Prealpi e nell’Arco del Giura detengono il marchio «Parchi svizzeri» e possono apporre il marchio «Prodotti dei parchi svizzeri» sui beni e sui servizi che offrono.
Attualmente questo marchio contraddistingue circa 2600 prodotti in tutta la Rete dei parchi svizzeri. Sebbene le direttive emanate dall’Ufficio federale dell’ambiente nel 2013 sulle condizioni di conferimento e di utilizzo si estendano anche ai servizi, finora il marchio ha trovato applicazione solo per prodotti alimentari. Si tratta principalmente di prodotti dell’agricoltura di montagna, preparati in piccole quantità con metodi tradizionali, come formaggi, carne secca, vini, tè, erbe e prodotti di nicchia come lo zafferano.
Per poter recare il «quadrato verde», i prodotti devono soddisfare una serie di criteri, il cui rispetto viene verificato nel quadro di una procedura di certificazione definita dalla Confederazione. Il prodotto in questione deve essere fabbricato o fornito essenzialmente all’interno del territorio del parco e il processo di produzione deve essere in linea con gli obiettivi del parco e rispettare le direttive dell’Associazione svizzera dei prodotti regionali.
In sintesi, il marchio deve garantire ai consumatori che i prodotti sono sostenibili e che provengono dalla regione. Secondo le ultime stime, il fatturato annuo generato da questi prodotti è di circa 30 milioni di franchi. Una parte dei ricavi passa dalla grande distribuzione, come i supermercati Coop. Per la maggior parte dei piccoli produttori il marchio non è però un mezzo per incrementare le entrate, ma piuttosto un modo per dare risalto alla qualità dei loro prodotti e per agire concretamente a favore dei valori regionali e della sostenibilità.
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