Quali sfide sono chiamati ad affrontare comuni e regioni nell’attuazione della legge sulle abitazioni secondarie (LASec)? Il quadro legislativo offre anche nuove opportunità? Questi i temi su cui hanno dibattuto, in occasione della tavola rotonda regioS, Stefanie Lauber, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Zermatt (VS) e membro del gruppo di accompagnamento per l’analisi d’impatto della legge sulle abitazioni secondarie, Norbert Hörburger, docente alla Scuola universitaria professionale dei Grigioni e responsabile del perfezionamento professionale nel campo del turismo, e Heinrich Summermatter, presidente dell’Alleanza dei proprietari di residenze secondarie.
I tre esperti sono unanimi nell’affermare che, malgrado le limitazioni poste dalla LASec, le opportunità di sviluppo turistico sul mercato delle residenze secondarie restano intatte. Secondo il professor Hörburger, la LASec ha innescato un processo di riflessione sul tema delle abitazioni secondarie che sta già portando i suoi frutti. Sono stati introdotti incentivi per l’acquisto di vecchi appartamenti, che altrimenti sarebbero rimasti invenduti. Si cercano ora nuove idee e approcci innovativi, come per esempio modelli d’investimento per la costruzione di immobili sfruttati a scopi turistici. La loro implementazione richiederà tuttavia, a detta del docente universitario, grande perseveranza da parte di chi sviluppa i progetti. Il maggiore potenziale turistico sta nella trasformazione dei letti freddi in letti caldi ma i proprietari di residenze secondarie sono restii ad affittare i loro immobili nei periodi in cui non li utilizzano.
Heinrich Summermatter spera nel cambio generazionale e sottolinea: «La prossima generazione sarà molto probabilmente più aperta a un approccio diverso nell’utilizzo delle abitazioni secondarie». Il professor Hörburger è convinto che il tempo giochi a favore della locazione. A suo parere, è tuttavia fondamentale che ai proprietari di residenze secondarie venga offerto di affittare i loro immobili in modo semplice e conveniente, proponendo e impiegando nuovi modelli di gestione delle strutture. Dal canto suo, Stefanie Lauber attira l’attenzione sul numero crescente di proprietari di residenze secondarie che utilizzano i propri appartamenti per il telelavoro e si rammarica che manchi ancora un preciso status giuridico per questo tipo di situazione.
L’esperta auspica inoltre una legge più flessibile che tenga maggiormente conto delle particolarità comunali e regionali. A Zermatt suscitano preoccupazione per esempio l’andamento dei prezzi e la contrazione dell’offerta di residenze principali a prezzi ragionevoli. Nell’imminenza della stagione invernale, quando la popolazione residente passa da 5700 a 7500 abitanti nel giro di poche settimane, la situazione risulta sempre particolarmente precaria. «Per molti lavoratori stagionali, trovare un alloggio a prezzi abbordabili è una vera e propria impresa», ribadisce Lauber.
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