Editoriale

Fiona Spycher
Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE)

Béla Filep
Segreteria di Stato dell’economia (SECO)

Mentre la redazione lavorava a questo numero, il mondo ha subito una profonda trasformazione che ha tra l’altro impresso un’accelerazione agli sforzi – finora timidi – per rendere più flessibili le forme di lavoro. Da un giorno all’altro, centinaia di migliaia di dipendenti e migliaia di aziende hanno dovuto introdurre il lavoro agile (telelavoro), un’esperienza che senza dubbio avrà ricadute molto utili per l’organizzazione futura del mondo professionale. Tuttavia, la nuova situazione ha anche mostrato che, accanto alle infrastrutture tecniche, le condizioni quadro sociali sono decisive per determinare se il lavoro agile, decentrato e flessibile, sia un’alternativa interessante al lavoro in azienda. Trovano quindi conferma le conclusioni alle quali sono giunti i ricercatori, i consulenti e gli attori dello sviluppo regionale: le regioni possono cogliere le opportunità offerte dal lavoro flessibile solo se si impegnano a migliorare l’attrattiva del territorio. Anche i partecipanti alla nostra tavola rotonda (vedi pag. 18) concordano sul fatto che, oltre a una buona offerta di base, sono molto importanti le iniziative culturali e servizi come gli asili nido o l’assistenza per gli anziani. Per attirare nuovi abitanti, bisogna inoltre creare possibilità di lavoro per i coniugi o i partner.

Con questo numero, anche «regioS» compie un ulteriore passo verso la digitalizzazione. Da subito i contenuti della rivista saranno infatti disponibili singolarmente online all’indirizzo regioS.ch oltre che in formato pdf. Questo faciliterà la ricerca dei contenuti e consentirà una maggiore diffusione. Buona lettura!

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